lunedì 10 gennaio 2011

Antiche benedizioni solitarie

21 dicembre 2009. Conversione all'amore per l'anno che verrà.

CENERE

Infettata dalle vostre paure
Ammorbata dalle mie
Le emozioni più pure sono state
Ridotte spesso a moniti ostili
Nei confronti di quel che
Fin troppo giovane conobbi
E custodii ruvidamente
Dalla scia greve
della convivenza umana.

Oggi non esistono più scuse.
Affondo lieve nella porpora
Del mio intenso cuore
Lo proteggo di nuovo
Da qualunque insano oblio
Che la mente sciocca
Sfibrata suggerisce
Come rimedio al male.




Mi spiace, ora lo so
Lo so bene
Ci si brucia
Ma si brillerà poi ancora
Senza che cenere rimanga a lungo
Sul mio palpitare ingiusto
Verso volti lontani e stanchi
Inibiti dalla mia indecifrabilità
Avvolti dalla loro ambiguità
Seppelliti da domande errate,
forse solo da troppe risposte idiote.

Non lo so
Fallirò ancora, fallire è certo
Ma corpo e spirito sono smarriti
Se sbarrata resta la via Maestra
Che ha segnato il mio cammino,
Ed era vera, dolce e faticosa,
Sicuramente la più importante,
Che rinnegare è stato stupido
E foriero di morte.

Attendo che la cenere
Annunci il mistero
In luoghi e tempi
Che torneranno a bruciare
Come segni dell'unico incanto
Degno d'esser vissuto.