martedì 4 ottobre 2011

Poesie di un giorno d'estate 2011

Poesia con la A
All’alba, angosce aderenti all’anima
Annunciavano agnizioni adamantine.
Avveneristiche applicazioni
Annerirono ardimentose avversioni
All’Attualità acre.
Anticamente aggredii ansie articolate
Aprendomi all’Assoluto.
Adesso, anniento allegrie
Acquistando annoiati attimi,
annotando assenze amorfe, arbitrarie apprensioni,
aleatorie accelerazioni a-ritmetiche.
Attendo ancora Amore?
Avvinta, ausculto acredini ataviche
Accogliendo animalità arroganti,
augurando agli amici accecati
amene avventure avvilenti.
Altrove, apparirà Aurora,
affidabile amica abbandonata,
agonizzante aura, americanamente assorbita.
Attraversando asperità aporetiche,
adombrando apnee astiose,
alloggerò arresa,
aspettando anche altri arrivi.

Poesia con la E


Eventi esaltanti
Eccitano egemonici energumeni
Esportando eccessi
Evitabili ed essiccanti.
Essenzialmente è estetica.
Evitare elucubrazioni ed eludere.
Evasive esplicazioni
Espandono estasi,
estinte enunciando ed esperendo
evasioni ebbre.

Poesie con la i

Inutile insistere,
Inappropriabile io!
Irrigidirai incessantemente
Incanti inenarrabili,
immaginando, indugiante,
inesistenti infiniti
inseriti in idiomi insonni.
In incerti istanti, invece,
incontreresti intatte intuizioni,
impossibili insieme, inevitabilmente.
Illuminati ignorando, idiota idealista!

Poesia con la O


Osserva: occorre odiare orde, occultare.
Osannate opinioni offerte ogni ora
Offendono onorabilità.
Occasionalmente organizzai ondeggianti orchestre,
ostinandomi ottusamente, oltre ogni opportuno ostacolo.
Ordire oscene orazioni, onerosi orpelli,
ospitando ostili ovulazioni
obliteranti ombre,
Offuscò ozii orgogliosamente onesti,
ottenendo oscuri oblii.
Ormai ordino odiosamente ogni ossuta opportunità
Orientando ovvie occasioni
Ove opacizzarmi obbligatoriamente.
Opzioni:
obbedire ormeggiando,
oppure osare origliare, oltre orchi ora ottenebrati, ora offesi,
opere omnie, odorose orchidee orientali, orme o oggetti oftalmici
onde onorare, omologandomi, odierni orizzonti obesi?

Poesia con la U


Un’unica udienza uccide umbratili unioni,
urtando usanze universalizzate.
Urge un utile ufficio:
uscire,
udendo ugule ubriache urlanti.

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