lunedì 3 agosto 2009

Pensierino: Uomo/donna - mare

lunedì 11 maggio 2009
Pensierino: Uomo/donna - mare
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lunedì 11 maggio 2009 alle ore 16.59 | Modifica nota | Elimina
Inutile dire che l’essere umano non viva soltanto un’esperienza vivificante con l’elemento acqua e questa non sia importante perché lo costituisce per più della sua metà.
L’essere umano è metaforicamente acqua. Vive di sorsate, può diventare oceano o perdersi in rigagnoli che lo fanno proseguire a stento verso quell’immensità, al di là di ogni orizzonte, in cui se si impegnasse a rinforzare i suoi sorsi, se non si perdesse nelle stentate elucubrazioni intorno alla miseria della sua esistenza, gli sarebbe concesso di versare tutto il suo essere.
Ma quasi sempre convive con liquidi differenti, estenuato dalla ricerca della trasparenza che scorreva nelle vene a fiotti quando era bambino. Non è facile vivere nella doppiezza. Ma è necessario. Cosa ha fatto di Socrate un grande, immortale per ogni occidentale disposto ancora a ricevere in qualche modo saggezza, se non l’essere riuscito a vivere di unicità, non spezzando la vita raccontata da quella vissuta, agendo in piena conformità al pensiero, non macchiandosi mai di menzogna, ma presentandosi sempre come era, destinato, cioè, a cercare ovunque la "verità"? Per questo lo amiamo e odiamo tanto. Ma anche se l'anima bella non dovesse esistere, in ogni caso era più semplice forse ai suoi tempi che Socrate si sia permesso di essere Socrate.
Nella nostra epoca, più che nelle altre, come potrebbe esistere un Socrate? Si può davvero vivere lontano dai compromessi e sbandierare una moralità integerrima senza essere tacciati di essere dogmatici? E , in una cultura aperta e tollerante come vorrebbe un giorno essere la nostra, potrebbe in fondo dimorare un’anima che non si vergogna di sé stessa, che non trova limiti alla propria espressione pur riuscendo ad accettare ed essere accettata integralmente da anime diametralmente opposte? O è un’illusione perbenista di cui siamo costretti a nutrirci ma che, inevitabilmente, si rivela impraticabile?
Pensieri corti, discorsi farfugliati, giustizia distrutta, bellezza tramontata, corrosa dalla frustrazione raggiunta anche dai suoi più fedeli servitori... questo è il nostro tempo, ci piaccia o meno.
Ma il pessimismo stanca. Banalizzare è stato il nostro scudo. E, come ricorda Beatrice, è questo il modo migliore per impedire a chi ancora sa scandalizzarsi di esprimere il suo dissenso per tutte le cose che non vanno, nelle quotidiane lotte per meno ingiustizie, meno inganni, meno solitudine.
Oggi è difficile sperare nel mondo come opera d’arte. Ogni meraviglia è inghiottita dalla crudezza dell’informazione, che spoglia l’uomo di qualsivoglia fantasia artistica, dandogli in pasto la realtà come un piatto sfatto, che non consola e non esalta, ma è l’unico che può mangiare.
Eppure resistiamo. Ci ubriachiamo, inquiniamo quell'acqua, e andiamo avanti.
E i bambini che eravamo, storditi dalle continue sbronze, quasi sicuramente stanno dormendo. E se si svegliano si chiedono perchè, anzichè nell'oceano della vita, vengano trascinati a navigare in fiumi virtuali di incerta purezza...
Insomma..se contaminarsi è necessario,sperare che i liquidi ingeriti in futuro siano eccellenti è ciò che mi piacerebbe stimolasse tutti a non perdersi, se non per poche, distruttive sbronze, dopo le quali spesso si continua a galleggiare senza nessuna mèta. Che si nuoti, invece, con convinzione, sostenuti dal tifo del bambino che, nel più sobrio come nel più ubriaco degli uomini, è bello, di certo illusorio ma consolante, pensare voglia ancora solo una cosa: vedere sguazzare tutti in un mare che rinvigorisce i deboli e restituisce speranza ai disillusi..
Resistere!

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